Ad ottobre 2018 sono scattate le prime limitazioni permanenti al traffico in molte regioni italiane come Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.
Si tratta di misure sempre più severe: da quest’anno, infatti, il divieto di circolazione nei giorni feriali vale anche per i veicoli diesel Euro 3, indipendentemente dai livelli d’inquinamento, e parzialmente anche per i diesel Euro4.
Poco importa che le automobili diesel incidano solo per il 14% sull’inquinamento dell’aria e che la maggior causa di inquinamento sia data dalla combustione di biomasse legnose – ovvero stufa a pellets o a legna – che contribuiscono per ben il 45% alle polveri sottili diffuse.
Non basta uno studio dell'università di Montreal a dimostrazione di come i moderni propulsori a gasolio con filtro anti-particolato emettano una quantità di polveri sottili 10 volte inferiore a quelli delle vetture benzina.
Il blocco della auto diesel varrà infatti anche per i prossimi anni e la limitazione verrà estesa in modo definitivo e permanente alla categoria diesel Euro 4, dal prossimo anno, e successivamente alla categoria diesel Euro 5 con date ancora non chiare da definirsi, quindi veicoli tecnologicamente già avanzati e con meno di dieci anni di vita.
Tali direttive e le relative sanzioni sono emanate dal Parlamento Europeo e del Consiglio ai fini di tutela ambientale e della bontà della qualità dell’aria, ma indubbiamente sono disposizioni che comportano un grave danno anche per i rivenditori di automobili in tutta Italia che subiscono un blocco delle vendite degli Euro5 e del diesel usato in genere, a causa della poca chiarezza nelle informazioni date ai cittadini sui termini di blocco permanente.
Il risultato è una forte svalutazione del proprio parco auto e un blocco delle vendite.
Il mondo dell’auto in passato ha già perso una battaglia: il decreto istituito dal governo Monti nel 2002 penalizzò fortemente tutto il mondo del lusso soprattutto la vendita di auto sportive e di grossa cilindrata e il mondo della nautica, creando notevole sofferenza ad un’area industriale d’eccellenza tipicamente italiana.
Molti cantieri navali chiusero e le vendite di imbarcazioni crollarono, stessa sorte toccò a molti rivenditori di auto e Supercar provati del forte carico fiscale imposto sui beni di lusso.
Oggi il settore auto viene ancora una volta toccato in modo significativo: le nuove immatricolazioni dovranno tenere conto dell’EcoTassa appena approvata, mentre il settore usato viene colpito nel cuore del suo mercato su un segmento che coinvolge questa volta il consumatore medio - piccolo.
Attualmente non risulta infatti che siano stati previsti adeguati contributi per il cittadino per la sostituzione dell’automobile, percepita come obbligatoria ed imminente, né che siano state fornite informazioni chiare sui termini di blocco permanente dell’Euro5 e dell’Euro6 da parte dei Comuni italiani.
La confusione regna sovrana e il sentore comune è che erroneamente tutto il diesel andrà a sparire dal mercato in breve, convinzione alimentata anche dalle politiche aziendali di molte Case che ora producono, per loro scelta, solo vetture benzina o ibride.
Per il consumatore la sua auto è diventata improvvisamente inutile, non sa cosa sia davvero utile acquistare e spesso non ha le possibilità economiche per sostenere un cambio auto nell’immediato.

“Conosciamo bene il mercato e la realtà dell’usato in Italia” spiega Re Barsanofio, uno dei soci fondatori di Fidelitycar Srl: “E’ proprio per questo crediamo che con delle soluzioni più eque si possa tutelare la qualità dell'aria, senza demonizzare l'auto, un settore di mercato o penalizzare la mobilità e le tasche dei nostri cittadini. Penso che unire le forze, tra rivenditori in Italia, possa essere un’azione attiva alla sensibilizzazione del problema.”
Fidelitycar Srl è un’azienda privata di servizi, con sede in provincia di Varese, attiva ormai da 13 anni nel settore Automotive per la gestione tecnica della Garanzia Postvendita di veicoli nuovi ed usati in linea con il Codice del Consumo.
“Il team tecnico- sottolinea Barsanofio Re – è formato dai liberi professionisti con un passato lavorativo nel settore della riparazione e grande esperienza tecnica. La nostra realtà è completamente diversa da un’assicurazione perché conosciamo realmente il mondo dell’auto ed il settore usato proprio per questo stiamo cercando di essere in prima linea affianco ai dealer anche per limitazioni al traffico”
La forte assistenza ha le sue fondamenta su un reparto tecnico con esperienza ventennale nel settore auto, una rete attiva di circa 2000 officine in tutta Italia e ad un network di un team di circa 30 artigiani specializzati in ogni tipo di lavorazione meccanica ed elettronica. Per Fidelitycar, la trasparenza e la competenza tecnica sono alla base del rapporto con il cliente-non vengono imposti obblighi mensili, non sono previsti massimali e Fidelitycar Srl interviene sino al valore commerciale della vettura-circa diecimila vetture in gestione nel 2018 ne sono la prova.
La forte impronta tecnica, mette Fidelitycar in contatto con tutta la filiera della vendita e del post- vendita a partire dal rivenditore di auto, passando per la rete ricambistica, sino al riparatore, proprio per questo è ben a conoscenza delle problematiche che sta vivendo il settore a causa delle limitazioni.
“Posticipare le date di blocco permanente di Euro4 ed Euro5 potrebbe dare maggior respiro a tantissimi rivenditori di auto in Italia e ai riparatori che stanno soffrendo economicamente questa situazione.
Servono anche informazioni chiare e definitive per i consumatori. Proprio per questo abbiamo deciso di far sentire anche la nostra voce, di mantenere aggiornato il nostro sito internet su questi blocchi dando così una finestra informativa chiara per i dealer e stiamo promuovendo una raccolta firme” Prosegue Re Barsanofio “Sono poi convinto che si possa tutelare la qualità dell’aria che respiriamo senza mettere in crisi un settore così importante per la nostra economia ad esempio utilizzando le targhe alterne o monitorando i consumi delle vetture come proposto da Raffaele Cattaneo, Assessore Regionale all’Ambiente della Lombardia con l’utilizzo di scatole nere. Un'auto Euro4 diesel che fa mille km annui inquinerà sicuramente meno di una vettura più avanzata che ne fa 50 mila all’anno. Poi siamo davvero certi che i motori diesel di nuova generazione inquinino davvero di più rispetto ad un benzina? Speriamo che la nostra iniziativa possa destare l’interesse di molti rivenditori in Italia e che unire le forze possa dare maggiore tutela a tutto il settore e ai consumatori”.